Morbo nero – di Alan D. Altieri

Tutti i diritti riservati@”Terminal War: Juggernaut”, Edizioni TEA, in uscita giugno 2013

Per gentile concessione di Alan D. Altieri e delle Edizioni TEA pubblichiamo una anteprima del suo nuovo romanzo in uscita a breve.
Ultrafilosofia ringrazia l’autore Alan D. Altieri e le Edizioni TEA per la fiducia accordataci.

Il brano qui riportato e un “teaser” di “Terminal War: Juggernaut”, romanzo di apertura di una serie futurisitica di 5 volumi. Verra’ distribuito attorno ai primi di giugno da TEA Libri.

Altre info  pag di FB: https://www.facebook.com/AlanD.Altieri

Alan D. Altieri

 

 

 

 

 

 

 

MORBO NERO

 

Rif.: “The Perfect Virus”

Influenza Sarmatica

Black Disease

E.L.E.

 

Search string: http//www1.GK/MC.global_pedia.com/black_virus.mht

substantive (s), masculine (m), medical (med)

 

 

Definizione

 

The Perfect Virus, Il Virus Perfetto.

 

 

Parametri Genetici

 

Codice identificativo virologico: H19N14, Vladivostok Global Infectious Diseases Center (acronym: VGIDC, Centro Globale Malattie Infettive di Vladivostok, cfr.).

 

H19N14 è l’agente patogeno più aggressivo in assouto della storia conosciuta. Infettività 60/80%,  mortalità 35/65%.

 

Tra gli elementi primari (ma non limitatamente a) della suddetta aggressività:

 

— DNA a struttura complessa  multi-specie;

— elevata capacità di combinazione e/o ricombinazione molecolare e/o proteica;

— estrema rapidità mutagena.

 

L’ipotesi base, tuttora non confutata, è che, l’origine di H16N14 sia aviaria.

 

Per contro, la sua ampia “flessibilità genetica” consente all’agente virale stesso acquisire e/o integrare in forma stabile nella propria struttura stringhe DNA proprie di altri organismi superiori a sangue caldo.

 

Tra i suddetti organismi (ma non limitatamente a):

 

— roditori (tutte le specie);

— felini (tutte le specie);

— equini (tutte le specie);

— canidi (tutte le specie);

— umani (tutte le razze).

 

Ulteriore ipotesi, parimenti tuttora non confutata, è che il salto di specie critico rimanga quello tra canidi e umani.

 

La suddetta ipotesi à sintetizzata da un aforisma di autore ignoto — aforisma tanto tetro quanto realistico — dominante nel corso della susseguente pandemia:

 

“L’uomo aveva un migliore amico. Ecco perchè l’uomo è stato sterminato.”

 

 

Parametri Infettivi & Clinici

 

La estrema compressione temporale è il fattore che ha tramutato H19N14 in una “catastrofe biblica” a livello planetario.

 

In sintesi (ma non limitatamente a):

 

— trasmissibilità: aerobica e/o per contatto;

— arco d’incubazione: 6/12 hrs (2 hrs min, 18 hrs max);

— sistemi organici interessati: respiratorio, circolatorio, gastro-enterico, renale, linfatico, neurale, etc.;

— tempo al decesso: 7/20 hrs (4 hrs min, 36 hrs max).

 

Il quadro clinico di un soggetto vittima di infezione H19N14 è parimenti il più drammatico mai registrato nella storia della epidemiologia:

 

— temperatura corporea 39/42° Celsius (max 45/47° Celsius);

— convulsioni, spasmi, delirio;

— emorragie alveolari e/o bronchiali e/o tracheali e/o polmonari;

— emorragie mediastiniche;

— emorragie cerebrali;

— shock respiratorio;

— shock renale;

— shock cardiogeno;

— morte.

 

È un corteo sintomatologico così estremo a generare l’appellativo popolare attribuito a H19N14:

 

Black Disease , Morbo Nero.

 

 

Punto di Origine

 

Perfino alla data attuale, le esatte coordinate geografiche di origine di H19N14 rimangono ignote.

 

I primi casi — dalla diagnostica peraltro ancora incerta e/o contradditoria — apparirebbero essere stati si segnalati e/o registrati nella regione Mar Caspio/Caucaso, picco di contagio nella città caspica di Baku.

 

Da qui le definizioni — da molti analisti considerate però largamente anti-scientifici e sostanzialmente arbitrarie — “Influenza Sarmatica”, “Super-Influenza Sarmatica” o, più sinteticamente, “Sarmatica”.

 

Non viene mai identificato un potenziale e/o ipotetico “paziente zero”.

 

 

Diffusione Pandemica

 

Proprio a causa della estrema rapidità del salto virale di specie tra cane e uomo, a posteriori viene si ipotizza che il vero “paziente zero” possa essere stato un cane.

 

Parimenti a posteriori, si considera che uno dei prodromi della pandemia rimanga la subitanea morìa di gastti e cani domestici nella regione Caspio/Caucaso.

 

Moria la quale — in una situazione antropica & ambientale ampiamente degradata — non ingenera comunque eccessivo allarme.

 

Compiuto quindi il salto di specie tra cane e uomo, già in fase di trasmissibilità aerobica, navigando le linee di comunicazione ad alta velocità, in particolare (ma non limitatamente a):

 

— viaggi terrestri, navali & aerei;

— spedizioni cargo a breve, media & lunga distanza;

— import-export di zoo-tecnie & bio-tecnie favorite dal Free Global Trade Agreement (cronym: FGTA, Accordo Globale Libero Commercio, cfr.);

 

H19N14 arriva a diffondersi pressochè sull’intero scacchiere planetario nel giro di novantasei/centoventi ore dall’apparire dei casi di cui sopra.

 

Considerando lo straordinario livello di infettività, nonchè i folgoranti tempi clinici tra incubazione e decesso, H19N14 diventa disastro pandemico nell’arco dei dodici/quattordici giorni successivi.

 

Ogni singolo complesso geografico-antropico — dal Canada alla Patagonia, da Gibilterra agli Urali, dalla Siberia a Singapore, dalle Azzorre alla Micronesia — risulta colpito.

 

Quando singoli governi, uffici preposti alla salute pubblica ed entità  trans-nazionali di analisi e/o contenimento iniziano a reagire, H19N14 è già largamente sfuggito al controllo.

 

A causa della tumefazione facciale di colorazione bluastra dovuta al collasso respiratorio e alle micro-emorragie alveolari, la patologia medesima viene rapidamente chiamata Morbo Nero.

 

 

Effetti Demografici

 

Secondo studiosi di storia di provata obbiettività, la perdita di vita umana causata da H19N14 supera di svariate potenze del dieci quella combinata delle tre maggiori pandemie storicamente documentate nel corso del Secondo Millennio d.C..

 

Nello specifico:

 

— Morte Nera (Black Death, cfr.), Secolo XIV, secondo quarto;

— Influenza Spagnola (Spanish Flu, cfr.) Secolo XX, primo quarto;

— Super-AIDS (Mega-Pandemic ,cfr.)  Secolo XXI, primo quarto.

 

Si ritiene che il collasso demografico (solo decessi) causato da H19N14 si collochi in un rapporto da 1 a 2.4 (zone sviluppate) fino a un massimo di 1 a 8.5 (zone in via di sviluppo).

 

Da tali premesse, è interessante osservare la seguente stima sul collasso di cui sopra, ripartita per nazioni e continenti, espressa in MgM (Mega-Morti, milioni di morti, 10(exp)6):

 

— Africa: 430;

— America Nord (Stati Uniti & Canada): 137;

— America Centro & Sud: 245;

— Asia Sud-Est: 398;

— Asia Insulare: 296;

— Australia: 24;

— Cina: 590;

— Europa Allargata: 191;

— India: 517;

— Giappone: 38;

— Medio & Vicino Oriente: 174;

— Russia & Siberia: 183;

— Altro: N/D.

 

— Totale decessi H19N14: 3.143 MgM (approx).

 

Da una popolazione planetaria prossima agli otto punto tre miliardi di unità — stima alla data dei primi casi di H19N14 nell’area del Caspio — il “Morbo Nero” ha quindi causato la scomparsa di tre punto uno-quattro-tre miliardi di individui.

 

In sintesi, più di un abitante del Pianera Terra su tre è deceduto a causa del Morbo Nero.

 

È fondamentale sottolineare che, perfino alla data attuale, contro H19N14 non esiste profilassi.

 

Uniche possibilità si sopravvivenza:

 

—  evitare il contagio (con qualsiasi mezzo disponibile);

—  immunità naturale (mai geneticamente identificata).

 

 

Effetti Antropici, Politici, Sociali & Economici:

 

È prospettiva ormai concordata che il Morbo Nero sia da considerarsi Extinction Level Event (cfr., acronym: ELE, Evento a Livello Estinzione) coefficiente 2 (di 4).

 

In una società già largamente globalizzata — con le sue molteplici aree metropolitane a elevata densità di popolazione — la diffusione pressochè simultanea di H19N14 spinge oltre il limite critico molteplici disgregazioni sistemiche e/o infrastrutturali.

 

In sintesi (ma non limitatamente a):

 

— collasso apparati ospedaliero e/o sanitario (ulteriore contagio da degenti);

— collasso approviggionamenti idrici e/o alimentari (carestia diffusa);

— collasso sicurezza e/o ordine pubblico (saccheggio, stupro, omicidio, suicidio, etc.);

— collasso fornitura di potenza elettrica (blackout estesi e/o prolungati);

— collasso telecomunicazioni e/o informazione (accesso impossibile a TV, radio, cell, web, etc.);

— collasso procedure di smaltimento salme (ulteriore contagio da corpi insepolti).

 

L’impatto demografico, sociale, economico combinato — di H19N14 da un lato, dei collassi di cui sopra dall’altro — sulle società umane inevitabilmente varia da continente a continente, da zona a zona.

 

In sintesi (ma non limitatamente a):

 

Nord-America (Stati Uniti & Canada) , Europa Allargata, Russia & Siberia, Giappone Australia, New Zealand, Oceania:

 

Di fronte alla diffusa incapacità e/o inadeguatezza degli apparati politici a fronteggiare la pandemia, l’inevitabile imposizione dello stato di emergenza e/o stato di assedio — militarizzazione, pattugliamento, ratrellamento, esecuzioni sommarie di saccheggiatori et al — evita la completa disgregazione dell’ordine sociale.

 

Il problema della distruzione dei corpi è affrontato — per quanto non risolto — con sepolture di massa in aree deserte e/o cremazioni di massa in strutture riconvertite (impianti di incenerimento rifiuti, centrali termo-elettriche riattivate, etc.), nonchè con incenerimento dall’aria previo bombardamenti multipli al fosforo incendiario.

 

Nelle grandi aree metropolitane, i settori isolati e considerati “sicuri” si trasformano in veri e propri fortilizi — successivamente denominati enclaves (cfr.) — difesi da guarnigioni munite di armamento pesante e contrapposti alle zone esterne contaminate — successivamente denominate under-cities (cfr.)

 

Mentre, quanto meno in termini statistici, l’ordine sociale rimane in vigore, la caduta verticale dell’economia non è per contro arginabile.

 

Il crollo istantaneo e simultaneo di tutti i mercati azionari — unitamente alla paralisi al completa dei trasporti stradali, aerei & marittimi — innesca una depressione globale perdurata per almeno l’intera decade successiva alla fine della pandemia.

 

Cina, India:

 

In pieno rispetto delle proporzioni demografiche, i due paesi dimora di un terzo della popolazione mondiale devono conseguentemente affrontare anche un terzo dei decessi dovuti alla pendemia.

 

Addirittura alla data attuale, le informazioni sulle tecniche e/o modalità di smaltimento di uno punto uno miliardi di corpi rimangono non chiare.

 

Foto satellitari dell’epoca sembrerebbero indicare bacini artificiali svuotati dall’acqua, riempiti di corpi e quindi dati ripetutamente alle fiamme.

 

Altri roghi di massa, possibilmente di origine nucleare, sarebbero stati individuti nei deserti Gobi, Sinkiang & Rajastan.

 

Nella realtà storica seguente e/o attuale, l’ordinamento politico e sociale dei due paesi sopravvive comunque al Morbo Nero.

 

Isolate sacche di potere neo-feudale rimangono in esistenza anche dopo la fine della pandemia, per essere comunque rimosse tramite uso di bombe aria & combustibile e gas nervino.

 

America Centro & Sud, Medio & Vicino Oriente, Africa, Asia Insulare,:

 

Le nazioni di queste aree — considerate eufemisticamente “in via di sviluppo”, rette da governi corrotti e/o autoritari e/o teocratici e/o tribali — pagano il prezzo maggiore della crisi pandemica.

 

Da un punto di vista demografico, il continente africano cessa virtualmente di esistere.

 

Alla dissoluzione di qualsiasi ordine politico e/o sociale, fa seguito una progressiva, non arrestabile nè invertibile, degenerazione verso la barbarie.

 

Riguardo a tutte le altre aree succitate, ogni tipo di informazione rimane frammentaria e/o non attendibile.

 

Prima del completo blackout delle telecomunicazioni, ovunque si segnalavano molteplici episodi di suicidi rituali di massa e/o antropofagia di massa.

 

Alla data attuale, l’intero continente africano, due terzi del continente centro & sud-americano, quattro quinti del sub-continente medio-orientale, quattro quindi del sub-continente asiatico insulare sono considerate “zone proibite” (cfr.).

 

Annex:

 

Non esistono dati certi riguardo alla ulteriore perdita demografica causata dai collassi sistemici e/o sociali innescati dal Morbo Nero.

 

Le esalazioni primariamente metaniche generate dalla necrosi dei corpi insepolti — sommato ai disastri ecologici provocati dal decesso e/o abbandono del personale di impianti nucleari e/o industriali — ha portato a una degenerazione ambientale su scala estremamente vasta.

 

Ai guasti causati dall’inquinamento di suolo, acqua, aria, va ad aggiungersi una recrudescenza di tutte le patologie pre-esistenti, detta recrudescenza amplificata dal collasso del sistema sanitario e/o ospedaliero.

 

Su scala mondiale, si stima che la perdita demografica addizionale post-Morbo Nero oscilli tra duecento-cinquanta & trecento-cinqanta MgM.

 

Non esistono dati attendibili sui decessi delle specie animali parimenti contagiate da H19N14. Si stima che il 65/75% del le sottospecie equine siano estinte. Canidi & felidi  (tutte le sottospecie) sono specie ad alto rischio estinzione.

 

 

Status Attuale

 

Per quanto metà della popolazione planetaria sia sopravvissuta al Morbo Nero, molti degli effetti economici e/o sociali e/o antropici della suddetta crisi pandemica perdurano a tutt’oggi.

 

Da un punto di vista urbanistico, tutte le grandi aree urbane (ecumenopoli, cfr.) rimangono comunque suddivise in enclavesouter cities, con tutte le conseguenti e/o perduranti tensioni sociali ed economiche.

 

A causa delle sua breve durata e dei suoi deludenti risultati, la Spinta Off-World (cfr.) non ha fornito sufficienti incentivi pratici e/o entusiasmi propagandistici tali da incrementare significativamente la demografia.

 

Un’analisi di Gottschalk, Mega-Corporation Global Demographic Studies Center (acronym: GK/MC_GDC  Centro Studi Demografici Globali Gottschalk Mega-Corporation) conferma un decremento cronico delle nascite oscillante tra uno punto sette e due punto quattro percento su scala planetaria.

 

È opinione diffusa che una ipotetica nuova crisi pandemica comparabile o addirittura superiore al Morbo Nero sarebbe un ELE a livello 4 (di 4):

 

La fine del genere umano.

 

 

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Nota per i lettori:

il termine “jagganath” si riferisce a una “forza che NON puo’ essere fermata”.

Qualche link:

http://en.wikipedia.org/wiki/Juggernaut

http://etymonline.com/?term=juggernaut