Il matrimonio di Alice – di Barbara Fontanesi

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Il matrimonio di Alice

 
 

 
 

 
 

 
 

“Alice era talmente entrata nell’ordine di idee di aspettarsi che accadessero solo cose fuori dal normale, che le parve decisamente squallido e piatto che la vita procedesse nel solito modo.”
Proprio cosi mi disse Luis, il padre di Alice, quando lo incontrai al loro ricevimento in villa.
Arrivai in ritardo il giorno del suo NON matrimonio, tutta colpa di Alice… nel suo invito era scritto:
“Un matrimonio è sempre un sequestro di persona, che almeno il cibo sia buono…” .
Nessun orario, nessuna indicazione.

Il matrimonio di Alice

Sull’invito scritto a mano su un foglio di carta glassin solo un’indicazione: “Ci troviamo il 13 Marzo al Giardino delle Rose bianche, verso sera…”.
Chi ha visto gli sposi arrivare mi ha raccontato che Alice era bellissima nella sua camicia da notte che faceva trasparire una lingerie anni 40’ davvero provocante. Come velo la tovaglia di pizzo raccolta da casa in fretta e furia e lanciata sull’attaccapanni nelle immediate vicinanze della scalinata che la conduceva al suo amato sposo.

Il loro non era un matrimonio frutto di complicate trattative familiari e non rappresentava nemmeno una via privilegiata per accedere né all’erotismo né all’eredità di entrambi: la loro era una storia d’amore e sarebbe iniziata proprio lì, di fronte ad un tramonto , qualche amico fidato e due valigie pronte per partire per un lungo viaggio…
Saltimbanchi, giocolieri, mangitoafuoco, musicisti e clown offrivano lo spettacolo delle loro abilità in onore, della bella Alice che aveva invitato tutti ad entrare dalle finestre della vecchia casa nel bosco, dal momento che il portone era bloccato dal grande albero cadutogli davanti durante l’ultima tempesta. Sedie, scalette in legno e sgabelli erano stati portati un po’ da tutti per salire più agevolmente e senza sciupare i begl’abiti indossati per l’occasione.
Anche se Alice da subito non ne aveva fatto parola con molti, la notizia della cerimonia si era sparsa presto nei boschi, come portata in sella dal vento aveva attraversato tutte le regioni circostanti e così tutti gli animali non si erano fatti sfuggire un’occasione così ghiotta come quella di prendere parte alla festa. Conigli, farfalle multicolore, uccelli di qualsiasi piumaggio, la volpe rossa, le famiglie dei ricci, regali istrici e persino una coppia di orsi erano giunti dalle contee più lontane, attraversando fiumi, laghi e foreste pur di non mancare.

Il matrimonio di Alice

Tutti molto generosi avevano portato grandi e piccoli doni: ceste intrecciate stracolme di fiori, scatole di metallo, dolci e leccornie di ogni genere, e persino una coperta arancione.
La cerimonia si svolgeva fra la casa e gli spazi aperti con angolini segreti da scoprire, ed ogni anfratto era una sorpresa allestita con tappeti, lampadari, candelabri, bicchieri, teiere, tazza e tazzine dai colori e dalle forme più disparate. Qua e là c’erano dei divanetti e delle dormeuse, sotto il portico un grande tavolo bianco dalle fogge barocche, posato sopra un tappeto dagli splendidi disegni, accoglieva tutto il necessario per i drink di inizio festa.
Il circo della festa si spostava continuamente come un’onda di allegria, mentre le farfalle svolazzavano sopra i cappelli dei musicanti gitani.
Poi ad un tratto tutto si fermò e tacque perché, come riportato sull’invito, il suono di un corno annunciò il momento fatidico.

Durante la celebrazione mentre il Bianconiglio, gran cerimoniere della serata, invita gli sposi a leggere le norme che ne siglano l’accordo, si narra che Alice chiese a gran voce allo Stregatto: “Volevo soltanto chiederti che strada devo prendere!” e l’amico le risponde: “Beh, tutto dipende da dove vuoi andare!”
Alice:” Veramente importa poco”
Stregatto:” Allora importa poco che strada prendi”… abbi fede e lasciati andare alla vita che incontrerai…

Il matrimonio di Alice

“Per il potere conferitomi dalla fantasia vi dichiaro NON marito e NON moglie” sentenziò il Bianconiglio!
Petali di rose, riso e confetti benauguranti furono lanciati agli sposi di gran lena e prima che tutti riuscissero a terminare gli abbracci di rito, Alice e il suo sposo si dileguarono in lontananza lasciando gli ospiti sciolti di godersi il banchetto in tutta libertà.

Il matrimonio di Alice

La cena, a base di Drink me e di Eat me, fu gustata in giardino tra conigli saltellanti, pettirossi e musicanti erranti… quella stravagante di Alice lo aveva sempre sostenuto che al termine della cerimonia se ne sarebbe andata lasciando gli ospiti a divertirsi tra di loro…

Il matrimonio di Alice

“Io non voglio andare in mezzo ai matti!” disse un giorno allo Stregatto.
“Oh non ci puoi fare niente, qua sono tutti mezzi matti!”

Nessuno dei partecipanti dimenticò mai la festa di Alice, e tuttora anche nei boschi più lontani si narra ancora con nostalgia di quell’irripetibile evento pieno di bellezza e di magia che tutti avrebbero voluto fosse stato … per sempre.
La serata fu una magia e solo all’alba gli ospiti lasciarono il giardino incantato. Brilli di profumi e sazi di sapori solo una domanda li accomunava al rientro a casa…
Per quanto tempo sarà per sempre?
A volte un secondo!