Tratti/Adamo ed Eva – di Pablo Montoya

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Marcel Duchamp e Bronia Perlmutter, frame dal film Ciné sketch (F. Picabia e R. Clair, 1924)

Lui afferra la tua mano. Vuole salvarti. Io la afferro per perderti. Lui non ti ama. Perché non c’è altro modo di amarti che indagando il tuo corpo. Io, invece, so i significati dei tuoi nei. Ho baciato quello che suggella il tuo naso. E l’altro, segreto, nel pube. Lui non ti guarda nemmeno. E se lo fa, i suoi occhi vanno oltre, non ti bevono. Non conosce neppure i tuoi odori. Io non solo li conosco. Ne sono anche un’evocazione incessante. Lui gioisce del tuo tormento e della tua colpa. Io, del rigoglio dei tuoi capelli, della soavità delle tue mani, della rotondità del tuo ombelico. Lui ripete che vorrebbe salvarti dalla nudità. Io ti propongo di dimenticarcene. Almeno in questo istante in cui, inebriati dai frutti, superiamo la frontiera. E Lui, le ali che scacciano, il paradiso, e tu e io, siamo una breve immagine del desiderio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Cranach il Vecchio, Adamo ed Eva, 1528

Él toma tu mano. Quiere salvarte. Yo la tomo para perderte. Él no te ama. Porque no hay otra forma de amarte que indagar en tu cuerpo. Yo, en cambio, sé los significados de tus lunares. He besado el que signa tu nariz. Y el otro, oculto, en el pubis. Él ni siquiera te mira. Y, si lo hace, sus ojos pasan de largo y no te beben. Tus olores tampoco los conoce. Yo no sólo los conozco. Soy, además, una incesante evocación de ellos. Él se siente feliz por tu congoja y tu culpa. Yo, por la espesura de tu pelo, por la suavidad de tus manos, por la redondez de tu ombligo. Él repite que desea salvarte de la desnudez. Yo te propongo que lo olvidemos. Al menos en este instante en que, embriagados por la fruta, traspasamos la frontera. Y Él, las alas que expulsan, el paraíso, tú y yo, somos una breve imagen del deseo.

© Pablo Montoya, traduzione di Ximena Rodriguez Bradford

Pablo Montoya è uno scrittore colombiano ancora sconosciuto al pubblico italiano. Fra le sue opere narrative segnaliamo Lejos de Roma (Alfaguara 2007), El beso de la noche (Panamericana 2010) e Adiós a los próceres (Random House-Mondadori 2010). Il suo racconto L’angelo nero è apparso di recente sulla rivista “Nuova prosa” (n. 56/57, 2011). Nel 2007 ha pubblicato Trazos, raccolta di prose poetiche ispirate ai capolavori dell’arte mondiale, di cui pubblichiamo qui alcuni estratti in anteprima.