Davide Mosconi/ L’ombra dei fiori – di Gabriele Bonomo

L'ombra dei fiori

L'ombra dei fiori

L'ombra dei fiori

L'ombra dei fiori

 

 

 

 

per A.

Realizzato da Davide Mosconi nel 1996, L’ombra dei fiori è un ciclo costituito da otto fotografie raggruppate in quattro dittici che ritraggono quattro distinti soggetti floreali – una Calla, un Garofano, un Iris e una Rosa – associati alle loro ombre. È uno dei rari esempi di still life – genere che Mosconi aveva coltivato al più alto grado come fotografo pubblicitario – che si ritrova applicato, qui, alla propria ricerca autoriale. La rigorosità del tema iconografico, declinato attraverso un soggetto minimale nella sua classicità – la rappresentazione singolare e invariante di un fiore –, contrasta in apparenza, pensando all’uso così radicale che Mosconi altrove fece del mezzo fotografico spinto ai limiti della decostruzione analitica e narrativa dell’immagine, con i tratti stilistici visionari di altre sue opere, pur condividendone l’organizzazione seriale. È un esercizio di stile che assume in toto, e consapevolmente, l’impianto retorico dello still life per trasformarne l’abito concettuale in una coincidenza di opposti. Una duplice conciliazione o sovrapposizione di opposti. Nell’esaltazione dei suoi colori non si sa se colti all’apice del loro fulgore o sul crinale di un principio di appassitura – già così definendo una dimensione ambigua poiché il limine è inattingibile –, il fiore non proietta la propria ombra, si trasfigura nella propria ombra. Lo sfondo neutro, scuro o ruvido, quasi mortifero su cui il fiore riluce e si staglia nella prima immagine, sembra quasi assorbire la sua ombra in quella complementare. La dissociazione dell’ombra dal fiore e la loro coniugazione in un dittico è sì il frutto di un’ellissi che si dispone in una visione diacronica, ma al contempo si nega a una lettura diacronica. La dissolvenza del fiore nella sua ombra si prefigura in uno stato mentale al di là dell’immagine e della sua rappresentazione, «materializzando lo spirito, spiritualizzando la materia» (D.M.). L’ombra dei fiori nacque come un gesto d’amore, per Inez.

@Archivio Mosconi