©Miryam Molinari
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in zieh
verrufenes haus des geistes
zuflucht
im wahn edlen geleites.
beredt
duenkt wonne zorn
veraechter vatter stolz
zuechtigt
herb schillernde tiefen
©Stephanie von Gelmini
Tratto da In forma di parole– Gennadij Nikolaevič Ajgi- Amico mio- Albero- Dalla Finestra – tradotto da Giovanna Pagani Cesa
Gennadij Nikolaevič Ajgi Геннадий Николаевич Айги (Šajmurzino,
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Il richiamo
Credevo fosse perdere.
Si fanno molte cose. Cose come andarsene, scomparire, riapparire. Fare il giro, ritornare.
E’ la fame. E’ Cacciare. Camminare di notte, mangiare dall’immondizia.
Digiunare, bere poco e male. Perdere liquidi e sentirsi sciolti.
…In copertina- Café Tommaseo – Trieste
Liberty
Tornare, ritorno. Per lo più d’inverno. Abito infatti una dimora opportunamente iemale,necessariamente notturna,casa che è vetusta dama inferma alquanto, però ben protetta da camini scolpiti e stufe di maioliche marroni e verdi
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La mia e’ una pratica artistica che annulla i confini tra l’uomo e il mondo, e denuncia l’inessenzialita’ dei rapporti convenzionali e delle apparenze dell’estetica, in favore di un’arte radicata nella