Antiochia, Antakya, Turchia – di Bruno Rindone

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Sapete dove è Antiochia? Capitale dello Hatay, si trova non lontano dal Mar Mediterraneo, dove la penisola turca piega verso sud e accoglie nella sua piega l’isola di Cipro. E’ a circa 120 chilometri da Aleppo, che si dice essere la città più antica del mondo. E’stata fondata in riva al fiume Oronte, all’inizio della pianura che sfocia nella Siria settentrionale e nella Palestina. Quella Siria di Aleppo, Hama, Homs, dove si sta svolgendo una lotta feroce tra la minoranza alawita (sciita) al governo da cinquanta anni, alleata della Repubblica Islamica dell’Iran e il variegato ed anche inquietante fronte sunnita dei ribelli.

Ad Antiochia non è strano sentire nello stesso tempo l’adnan, il richiamo del muezzin alla preghiera dei musulmani e lo scampanio che richiama i cristiani alla Messa.

Ad Antiochia si incontrano per la strada sacerdoti cristiani delle varie confessioni, rabbini ebrei, “ulema” musulmani.

Ad Antiochia il parroco della Chiesa cattolica festeggia la Pasqua insieme ai suoi corrispondenti musulmani, ebrei, cristiani ortodossi, e insieme la festeggiano le famiglie dei fedeli di queste religioni abramitiche.

La chiesa cattolica, quella ortodossa, una vecchia sinagoga e una moschea sono vicinissime. Sarebbe difficile spiegare ai loro bambini perché la festa dell’altro non è la tua. I piccoli direbbero: “Perché, non siamo tutti della stessa carne?” E come dar loro torto?

Poi, forse, adorano lo stesso Dio.

Terra di incontri, la regione di Antiochia. Nel 1294 a.C. gli eserciti dei più grandi imperi di allora, quello egiziano del faraone Ramsete II e quello ittita del Re Muwatallis avrebbero dovuto scontrarsi a Khadesh, sul fiume Oronte, per decidere chi comandava in quella terra. Si misero d’accordo, e il faraone egiziano sposò una figlia di Muwatallis.

Solo che, tornati a casa i due re, raccontarono l’accaduto in maniera diversa ai loro sudditi:

Muwatallis disse (come risulta dalle tavolette trovate ad Hattusas, la sua capitale): Ci siamo messi d’accordo.

Ramsete II disse (come risulta dal Ramesseum): Stavamo perdendo, ma sono intervenuto e ho ribaltato la situazione (sembra qualcuno che conosciamo!).

Apparteneva, Antiochia, alla Siria settentrionale, come Aleppo, la sua gemella. Queste due città erano, da sempre, punti di contatto tra il mondo mediterraneo, la pianura alluvionale mesopotamica e l’aspro acrocoro che oggi chiamiamo Kurdistan e Armenistan. Erano terre di profeti, di santi, di campioni dell’umanità. Ma erano città della Siria.

Ma i francesi, che avevano il mandato per tutta quella zona, per ottenere l’appoggio della Turchia di Ataturk gliela cedettero dopo un referendum preceduto da un trasferimento di genti turche nella zona.

E ora, la gente parla arabo, parla turco, parla armeno, parla tutte le lingue del mondo e adora il Dio che sente dentro.

E, soprattutto, parla, invece di sparare.