Di getto – di Celio Bordin

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Celio Bordin – Live Performance – Galleria Arzilli – San Marino

 Funtain pen, roll pen, cafè, on canvas@CelioBordin

Funtain pen, roll pen, cafè, on canvas@CelioBordin

Lisa Rampilli: A differenza del disegno progettato che richiama un modello e ha un’impostazione ragionata e metafisica, il tuo modo di procedere è istantaneo e selvaggio proprio perché richiede l’immediatezza. È un infigurabile e non è mai copia di una presunta realtà. Sembra piuttosto un’empatia dell’uomo artista con ciò che lo circonda e che si concede il lusso di sentire più che di vedere.
Rispetto al tuo lavoro precedente che richiede il ritrovamento di oggetti residuali, questi nuovi lavori a getto sembrano scaturire da uno stato estatico in cui l’opera esce da un’ispirazione imponderabile. Questo tuo radicalizzare l’atto artistico tu come ce lo racconteresti?

Celio Bordin: È difficile raccontarsi, in realtà è tramite il segno che esprimo il mio voler dire, in questo caso di pancia, il commentare se stessi è un po’ come dire bugie autocompiacenti per sembrare chissà che e incuriosire, a me non interessa la meta ma sono intrigatissimo per il viaggio che sto percorrendo, le mie catarsi, la sorpresa di ciò cresce sul supporto tramite la mano ed out dal pensiero.
Credo per quanto riguarda il cambio del percorso, che sia la chiave universale della creatività e della ricerca, il non arrivare mai, il non essere incasellato (dramma contemporaneo), con parole semplici amo il cambiamento, la maturazione, la sintesi, osare, come in questo periodo, senza timore, offrire ciò che è di più bello in questa vita faticosa e meravigliosa, esprimere con trasparenza, senza trucchi ed egoismo, regalare emozioni. Il non essere commerciale ma me stesso e condividere il segno ancestrale che mi dirige, probabilmente verso una nuova trasformazione.

Body and Brain@Celio Bordin

Body and Brain@Celio Bordin

LR: L’opera risultante è di non facile comprensione perché all’immediatezza del tuo gesto, corrisponde un’imperscrutabile primigenia attività dell’uomo, nel suo rapporto con le forme e con la loro indecifrabilità: come quando dedichiamo attenzione all’osservazione di una corteccia o di un cielo. Dato che sembri completamente immerso nell’azione della tua mano, quando ri-guardi ciò che hai prodotto, cosa ci leggi? Oppure l’opera viene consegnate al mondo e la sua è una vita a sé che non ti coinvolge più?

CB: Caspita! è quello che penso quando guardo il risultato del mio lavoro a getto, poi inizia la lettura e li, scopro come mi sento in quel periodo, come mi succede intorno e se ho un pubblico alle spalle, quando mi giro a performance terminata, mi accorgo che in loro qualcosa è successo, spesso gli occhi traspaiono in purezza, in libertà e mi accorgo di aver strappato, liberando qualcosa che esiste nel profondo. Lavoro finito, andare avanti, reimmersione e via così, l’opera terminata è già passato.

Black Lady@Celio Bordin

Black Lady@Celio Bordin

LR: Quando la figura è rintracciabile emerge il grottesco e il fantastico che possono richiamare Francisco Goya e Jeronimus Bosh, fino all’allucinazione, in questo caso è una tua trasfigurazione di ciò che vedi?

CB: Trovo divertente e a volte angosciante e cupo riguardare tanti soggetti nei soggetti e queste quantità di espressioni e stati di animo contenuti nei miei disegni ed opere in genere, credo che in questa modalità creativa ne siano esistite e ne esitano di persone ed artisti, ma credo anche che ciò non sia un prodotto accademico ma una vita difficile, un percorso duro ed ostacolato, ostacolato, ostacolato ….
In questo caso la pancia la fa da padrona, la tecnica si è costruita dalla volontà di voler dire, e leggere l’opera quando è terminata ( la mano si ferma), è segno di diagnosi personale nel rapporto con l’universo.
Mi sono regalato la tessera Musei, passo dentro giornate intere a disegnare, ma non copio, mi siedo con carta e penna, sento l’energia attorno, mi carico e prendo ciò che è stato lasciato nelle opere, non il colore o l’immagine ma la forza con cui sono state create, entro negli artisti per prenderne la pancia. Trovo sia una emozione indescrivibile e i disegni parlano.

No Title@Celio Bordin

No Title@Celio Bordin

LR: Cosa fa Celio Bordin quando è nella sua casa di pietra in Val Sesia?

CB: La mia casa studio è di pietra, l’ho comperata rudere ed è diventata un atelier fantastico in un territorio assai esoterico, il parco del Sacro Monte di Varallo in Val Sesia.
Cosa faccio?, una parte della giornata taglio e spacco legna per scaldare e cucinare, preparo l’ambiente caldo e mantengo la struttura antica sempre in ordine e la casa mi ringrazia durante la notte quando mi immergo in catarsi in un buio illuminato solo dall’opera in corso, il mattino seguente scaldo la casa e osservo quello che è successo la notte precedente.

Bacco@Celio Bordin

Bacco@Celio Bordin