Il racconto di Maria Montanari – Intervista di Barbara Fontanesi

Maria Montanari è nata a Caprara di Campegine (Reggio Emilia) il 28.10.1921.
Ha vissuto fino all’età di dieci anni a Villa Cella aiutando i genitori nel negozio di famiglia di frutta e verdura.
A quattordici anni entra in fabbrica al calzificio Riva di Reggio Emilia e vi resta due anni fino alla dislocazione dell’azienda stessa in Sicilia. In seguito entra al calzificio Bloch di RE e diventa responsabile del controllo calze e maglie.
Su ispirazione di un progetto americano, organizza 30 donne all’interno della struttura manifatturiera e 30 donne a domicilio per realizzare una nuova ed innovativa produzione che la porterà a diventare Maestra di reparto.
A diciannove anni, durante la Seconda guerra mondiale, un anno prima di conoscere suo marito, diventa partigiana col nome Miscia ed intraprende il difficile percorso di staffetta.
Incontra suo marito quindici giorni prima che lui parta per la montagna (le dirà che stava andando a cercare lavoro, in realtà è uno dei capi partigiani di riferimento della zona di Reggio Emilia e provincia).
Si rivedono tre giorni dopo la liberazione (il 28 Aprile del 1945) e non si lasciano più.
Si sposano il 7 Aprile del 1946 condividendo anni ed esperienze politiche molto significative.
Si definisce una compagna di lavoro di suo marito avendo anche condiviso l’esperienza sindacale e politica per tutti gli anni che sono stati insieme.
Di suo marito dice:
“Avrebbe potuto essere un alto dirigente delle Cooperative ma gli piaceva il contatto con le persone e ha scelto così di fare il sindaco per due legislature e poi il presidente provinciale dell’Anpi di Reggio Emilia”
Dario, nome partigiano di Giuseppe Carretti, si spegne nel 2005.