Eva Reguzzoni / Non mi lego, non mi nego – di Fabio Carnaghi
Traiettorie geopsichiche imbastiscono trame che esplorano l’esistenza cerebrale con le sue dinamiche intellettuali. Sembra di addentrarsi in una concettuale mappatura filosofico/anatomica che indaga la sensorialità dell’intelletto in un ciclo di espressione e impressione. L’evocazione metaforica del segno, inteso letteralmente come filo, cuce e ferma le dinamiche sulla tabula rasa dello spazio psichico, sia esso controllato o inconscio. La risoluzione del tratto rigorosamente nero genera l’equivoco dell’intercambiabilità con le imbastiture organiche, che nella serie Non mi lego, non mi nego evocano processi mentali annotati sulla carta. Il punto del filo con le sue gabbie costituisce il pattern/campitura di un paesaggio che assume la tridimensionalità minima, divenendo tattile e conferendo concretezza al fenomeno sensoriale.
Il processo mnemonico si identifica con le dinamiche del costruire, ricostruire e decostruire concetti nello spazio della (ri)elaborazione inventiva. Lo stato d’animo ora è infiorescenza, ora paesaggio corporeo che gioca sull’equivoco tra interno e interiore.
Si delinea una rappresentazione che guarda alla natura per individuare il metamorfismo della sfera intellettuale: la generazione delle forme vitali primarie, l’innata armonia bioritmica, il camouflage di simmetrie imperfette. La rappresentazione dello stato intellettuale ha inoltre un interessante riferimento all’investigazione della corporeità anatomica nel ricorso alla memoria del corpo umano per esplicitare il transfert dell’invisibilità in dato visibile.
L’effetto di una suggestione quasi orientalistica per un minimalismo gestuale restituisce la leggerezza di una scrittura visionaria che sperimenta il linguaggio inafferrabile del mistero dell’interiorità.

Albafalena in risveglio, (particolare) garza, inchiostro e filo su carta velina piegata 100×140 cm, 2013
Fabio Carnaghi Le tue opere più recenti propongono scenari interiori e immateriali. Come questo mondo concettuale si connette con modalità espressive che spaziano dalla grafica all’elemento tessile?
Eva Reguzzoni Ora, nel mio intimo, sono alla ricerca di una nuova motivazione mentale in cui manifestare le impressioni percepite internamente ed esternamente. Riflettendo su questa mia domanda, mi attrae tantissimo il pensiero di italo Calvino, in cui il termine di leggerezza si associa comunque sempre alla precisione e alla determinazione; in realtà, sono prerogative che penso e considero significative del mio operare in arte. Nel nuovo percorso di ricerca privilegio il disegno come mezzo espressivo per coniugare al segno nitidezza ed eleganza, qualità essenziali per caricare di sensibilità percepibile e definita le mie nuove opere. I miei involucri (così li definisco) sono impronte idealizzate, che imprimo, sagomo e ricamo sulla carta velina, e per scelta non uso i colori ma solo l’inchiostro nero. Sulla carta trasformo le sensazioni in forme fluttuanti che prendono vita e corpo nella mia immaginazione e mi piace pensarle così, leggere, piene o vuote, presenti o assenti. Le sagome sono prive di peso, sono sospese nello spazio vuoto alla ricerca di una propria dimensione. Sono frammenti di tracce immateriali concepite come contenitori che celano nei loro intimi messaggi e segnali codificati.
F.C. Non mi lego, non mi nego è il titolo del progetto che raccoglie parte del tuo ultimo percorso artistico. Raccontaci nello specifico da quali suggestioni è partita la tua ricerca.
E.R. Ho deciso di incentrare il lavoro sulla mia idea di immaginare nella mia mente le sensazioni percepite dai nostri organi di senso. L’attribuzione del titolo, in “mi lego o mi slego”, oppure, “mi nego o mi accetto”, è basata secondo me su una doppia valenza emozionale: ho pensato di utilizzare un titolo ambivalente che si focalizzasse sul lato negativo e sul lato positivo dello stato d’animo. In realtà, nella nostra psiche, convivono stati d’animi paralizzanti che ci rendono impotenti e stati d’animo sbloccanti che danno il via al potere personale. Da questa logica, ho deciso di percorrere una ricerca che analizza gli impulsi cerebrali scatenati dalle emozioni, quali tracce si imprimono nell’inconscio e come possono a sua volta contribuire a generare reazioni nel comportamento.
© 2013, Eva Reguzzoni – All rights reserved
© 2013, Fabio Carnaghi – All rights reserved