Alexander Korzer- Robinson / Sculptures Cut Books- a cura di Fabio Carnaghi

Il sapere enciclopedico di pubblicazioni agé viene sottratto alla giacenza di collezioni inerti in un’operazione di riuso vintage, quasi un restyling estetico per un abito adattato e rispolverato per occasioni contemporanee. È interessante quanto inconsueto ritrovare nella vera e propria veste artistica di un manufatto, oggetti da biblioteca o da avventuroso ritrovamento in soffitta. L’intoccabilità del tempo viene così trasgredita e Alexander Korzer -Robinson trasforma in piccoli capolavori di semantica repertori iconografici destinati ad un uso paideutico per infanzie da Vecchio Continente, quando l’industria libraria dava alle stampe prodotti per un ceto borghese in ascesa che amava circondarsi di stile e di sapere pronto uso. Il formato è rispettato solo in quanto cornice, ma all’interno l’invenzione immaginativa crea composizioni che assecondano anatomie e profili di immagini reinventate e rianimate dalla loro sorte di essere contenuto nascosto e custodito, nonché gravato dal dogma di inviolabilità del tempo. Ciò che è parte del passato si deposita nella storia, si avvalora e si conserva in una collocazione inattiva. Alexander Korzer-Robinson in questi termini crea tableaux vivants iconografici e immaginifici, in cui tutto il materiale visivo è citazione della stessa fonte, ovvero il libro-cornice. Tali sculture di ritaglio alternano repertori noti nel panorama di illustri operazioni editoriali, come nel caso dell’Encyclopedie La Rousse piuttosto che di Boy’s Own nell’edizione dell’annuario, noto story paper britannico per ragazzi pubblicato dal 1879 al 1967.
Si creano microcosmi tematici che vanno dalle enciclopedie mediche e anatomiche francesi e tedesche, in cui le illustrazioni scientifiche prendono la forma di astrazioni visive, alla letteratura per ragazzi, in cui l’immagine nata come compendio illustrativo si affranca dal testo ricostruendo arbitrariamente ulteriori giochi fantasiosi, fino agli strabilianti effetti da horror vacui del sapere enciclopedico, traslato in rappresentazioni quasi teatrali che smitizzano per associazioni eserciti, teste coronate, ornitologie esotiche, storiografie approvate, geografie indotte e rarità etnografiche.
I livelli costruttivi dei quadri illustrati uniformano nell’ecumenismo, vero vantaggio storico, economie domestiche o annuari delle celebrità, concepite come prodotti commerciali senza futuro, e grandi operazioni editoriali, destinate a rimanere quali eredità educative nel décor di biblioteche borghesi.
Il lavoro di Alexander Korzer- Robinson sventa i limiti di effemeroteche polverose per costruire scenari immaginifici, dando spazio alla dimensione costruttiva della fantasia, che queste pubblicazioni d’epoca hanno generato e continuano a generare.
Il ritorno alla vita di una cultura visiva allontana lo spettro di memorabilia stantii e intuisce innovativi significati artistici e creativi, quale strada alternativa ad un’ermetica conservazione.

Alexander Korzer-Robinson
The Illustrated London News July – Dec 1957
cut 1950’s annual, 36cm x 26cm x 8cm

Fabio Carnaghi: How did you imagine the concept of the book-sculptures and how do you build it?

Alexander Korzer- Robinson: Through my work in the tradition of collage I am pursuing a very personal obsession of creating narrative scenarios in small format. By using antiquarian books, it makes the work simultaneously an exploration and a deconstruction of nostalgia.
We create our own past from fragments of reality in a process that combines the willful aspects of remembering and forgetting with the coincidental and unconscious.
On a general level, I aim to illustrate this process that forms our inner landscape.
By using pre-existing media as a starting point, certain boundaries are set by the material, which I aim to transform through my process. Thus, an encyclopedia can become a window into an alternate world, much like lived reality becomes its alternate in remembered experience. These books, having been stripped of their utilitarian value by the passage of time, regain new purpose. They are no longer tools to learn about the world, but rather a means to gain insight about oneself.
I make book sculptures / cut books by working through a book, page by page, cutting around some of the illustrations while removing others. In this way, I build my composition using only the images found in the book.

 

Fabio Carnaghi: Come hai concepito l’idea dei book sculptures e come la realizzi concretamente?

Alexander Korzer-Robinson: Attraverso il mio lavoro, che si ispira al collage, sto inseguendo la mia personale ossessione di creare scenari narrativi in miniatura. L’uso dei libri antichi fa sì che il lavoro sia allo stesso tempo esplorazione e decostruzione della nostalgia. Noi creiamo il nostro passato assemblando frammenti di realtà, in un processo che combina gli aspetti razionali del ricordo e della dimenticanza con la casualità e l’inconscio. In generale, il mio obiettivo è quello di illustrare il processo attraverso il quale creiamo il nostro paesaggio interiore. Il mio lavoro intende trasformare il materiale di cui sono fatti gli oggetti da cui parto, superandone i limiti. Dunque, un’ enciclopedia può diventare la finestra su un mondo alternativo, così come la vita reale diventa il suo alternativo nel ricordo.
Questi libri, che il tempo ha spogliato del loro valore originario, hanno un nuovo scopo. Non sono più strumenti per conoscere il mondo, ma per guardarsi dentro. Realizzo book sculptures / cut books entrando nel libro, pagina dopo pagina, ritagliando alcune illustrazioni e togliendone altre. In questo modo, costruisco le mie opere usando solo le immagini del libro.

© Fabio Carnaghi
© Alexander Korzer-Robinson