Corpo liquido – di Silvana Galassi

Immagine di copertina di Miryam Molinari

Corpo liquido

Il corpo invecchia: le cellule che lo compongono si rinnovano continuamente ma con vigore minore con l’avanzare dell’età. Programmato o casuale-ancora non si sa- l’invecchiamento ci rende meno belli e meno efficienti.

Ma c’è qualcosa che non invecchia: l’acqua che fluisce dall’esterno all’interno del corpo umano portandosi via le scorie del metabolismo. Il nostro corpo è fatto d’acqua per più del 60% e questa percentuale diminuisce con l’età; come una mela per troppo tempo staccata dall’albero, il nostro corpo avvizzisce.

Anche quando la materia non era stata sezionata in molecole e atomi a questo fluido così abbondante sul nostro Pianeta ogni cultura ha attribuito un significato sacrale e molti miti riconducono all’acqua L’origine acquatica della vita è stata intuita migliaia d’anni prima di essere sostenuta da teorie scientifiche.

Il nostro bisogno d’acqua è così grande che i popoli migrano alla sua ricerca e quelli più ingordi la rubano con ogni mezzo ai popoli più indifesi.

Le guerre dell’acqua hanno attraversato la storia dell’umanità e ancora si combattono in tante parti del mondo ma quella più sanguinosa non si combatte con le armi e ci riguarda tutti.

E’ legata al consumo di qualsiasi prodotto per il quale sia stato necessario utilizzare acqua in modo diretto o indiretto. Questa forma dell’acqua, invisibile e intangibile, è stata chiamata “virtuale” dal Professor John Anthony Allan del King’s College di Londra. In un chilo di carne di manzo si nascondono più di 40.000 litri di acqua che l’animale ha consumato abbeverandosi e nutrendosi di foraggio. C’è poi l’acqua che è servita nei processi di trasformazione della catena di smontaggio della carne.

Mentre nel corpo di un abitante dei Paesi sviluppati si accumulano 2000 litri di acqua virtuale al giorno, 1 milione e mezzo di bambini muore ogni anno perché non dispone di 1 litro di acqua pura.

Anche un gesto gentile, come donare una rosa, è una dichiarazione di guerra nei confronti di un bambino africano perché nel corpo di una rosa, coltivata quasi sempre in Africa, si nascondono 7 litri d’acqua sottratti alla produzione di cibo per la popolazione locale. L’Etiopia, il Paese col reddito pro-capite più basso dell’Africa, si propone come leader nel mercato dell’esportazione di fiori recisi che volano quasi tutti in Olanda. Il ricavo prodotto dalla vendita dei fiori resterà per il 97% in Europa.

Il lago Naivasha in Kenia è un ecosistema riconosciuto e tutelato dalla Convenzione internazionale che protegge le zone umide del pianeta, firmata nella città di Ramsar, in Iran, nel 1971. Le serre per la coltivazione delle rose circondano tutto il suo perimetro, impedendo l’accesso ai pescatori. Si esportano 88 milioni di fiori recisi all’anno.

La naturalista e giornalista Joan Root è stata uccisa nel 2006 per aver denunciato gli abusi dei proprietari delle serre e le condizioni critiche in cui il lago si era ridotto per l’inquinamento da pesticidi.

C’è poi una guerra assurda che l’umanità ha sferrato contro il Pianeta che la ospita. Non sarebbe giusto dire che consumiamo l’acqua perché l’acqua dolce si rinnova sempre su scala planetaria grazie a un ciclo che si ripete ininterrottamente da miliardi di anni.

Eppure il corpo di Gaia avvizzisce perché l’acqua dolce non fluisce più nelle sue vene ma viene succhiata dai pozzi, deviata nei canali, fermata dalle dighe e restituita altrove sempre più sporca.

Gaia potrà adattarsi a questi cambiamenti, assumendo un altro suo aspetto, come ha sempre fatto; il problema è solo nostro e di migliaia di altre specie la cui sopravvivenza a breve termine è nelle nostre mani.