Post-it Sophia – Carmelo Bene / Un quando di ch’è nostra similvita



Un quando di ch’è nostra similvita

Un quando di ch’è nostra similvita

smarrito è’n sonno in tra de’ sogni

rari’nquieto N’avanza un che

soffrir morente agito

Vegliato in altro sonno

‘me costretto ‘n forzata

camicia’n svincolarsi

giornaliero l’eterno

da ch’è stato e sarà

primultimo’n l’amore rampicato

ai velari ricordi a che non è

trapassato’n l’attesa

 

 

 

Siamo istanti smentiti

‘dispensata sola

carne fuor di concetto e ‘l immediato

punto l’unico questo ne preclude

l’attimo ch’è presente nella vita

tradita’n suo ‘i perché non esser pietra

 

 

Ah dunque in qui vivente mai la vita

è se no stata Un che

penso sgoccia in la mente

rivolta Stille di non più

malinconicamente

ricordato

bioccoli ’me

di neve

sabbie d’ore

ch’è no

La ch’è pensa impossibile

è attuale lavita

tra sovvenir nientata e s’avvenir

 

 

Ma ‘n suo marcire quanta è più che viva

fuor d’intelletto in noi la carne questa

disinventa irriflessa di che siamo

corpi [angustiati spiriti] da innulla

dominula pensosa soggiogati

ma vaniti ma ‘n’altra d’impensata

una ch’è questa vita

 

 

Tratto da Carmelo Bene , ‘l mal de’ fiori poema, Bompiani,1995